Categoria “UNA VITA PER LO SPORT”
Hanno nomi e cognomi di particolare lunghezza le stelle brasiliane del calcio. Arthur Antunes Coimbra non fa eccezione, conosciuto così da molti ma, se lo soprannomiamo Zico nel mondo.
Ultimo di cinque fratelli, con padre come allenatore conosce il calcio nelle strade di San Quintino, il suo quartiere dove, nella polvere, mette in evidenza le sue doti.
Il primo futuro è Il Flamengo, e con i colori rossoneri con cui vincerà tutto, il Pelé bianco, che i sostenitori chiamano el Galinho, il galletto, diviene l’idolo della tifoseria nazionale.
La sua vita, i suoi successi, i trionfi con la maglia carioca non sono più dato il numero elencabili.
Questo giocatore agile, dalla finta che sconcerta e dal tiro che fulmina, diviene il timore dei difensori. Solo Gentile lo marcherà, un po' decisamente, in una partita che lo vede battuto dagli azzurri con il suo Brasile, che viene escluso dalla Coppa.
E sarà proprio l’Italia con una operazione che allora sconcertò il mercato ad aprirgli le porte con la maglia della Udinese.
Udine una città a misura del suo carattere, sempre schivo, modesto ma sempre aperto al contatto e questo ancor oggi è un feeling che Zico vanta con i friulani.
In quella nuova terra Zico si ritroverà a giocare con Causio, allora astro nascente e proprio da un loro scambio arriverà il gol che batterà la Roma di un altro brasiliano famo: Toninho Cerezo.
La carriera si evolverà, influenzata negli obiettivi, da problemi societari, ma lui resterà sempre l’uomo per cui, specie nei calci da fermo, assicurava uno spettacolo nello spettacolo.
Tornerà poi in Brasile dove continuerà a mostrare il suo talento fino a che un brutto infortunio di gioco, fortuito ma violento, lo allontanerà dai campi di calcio, ma non dal cuore degli sportivi di qua o aldilà, del mare.
Arthur Antunes Coimbra detto Zico: Irripetibile
Testi by Giovanni Melani
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